Bomba virale dalle carceri.Chiediamo amnistia.

Sta per esplodere una bomba epidemiologica. Occorre una amnistia.

Le condizioni di vita carcerarie e la vicinanza forzata tra detenuti ed agenti sono fattori che certamente agevolano il contagio da coronavirus. La morte dei soggetti più deboli ed anziani sarà una delle conseguenze, insieme al pericolo di contagio anche per chi vive all’esterno delle mura di un carcere.

La preoccupazione é diffusa tra tutto il personale penitenziario, oltre che tra i parenti dei detenuti.
É dato oggettivo che l’universo penitenziario può rappresentare una bomba epidemiologica.

Nel carcere di Bologna, è morto il primo detenuto trovato positivo al Covid-19 (anziano, cardiopatico e diabetico).

Per disinnescare questa bomba occorre una misura di deflazione penale che punti a ridurre la presenza dei detenuti in una scala tra 10mila e 20mila.
I provvedimenti finora emanati consentono una diminuzione delle presenze troppo limitata.
La concessione delle misure alternative, infatti, è sempre sottoposta alla decisione dei magistrati di sorveglianza, i quali possono avere orientamenti differenti, con conseguente diversità di trattamento.

CHIEDIAMO provvedimenti più incisivi, che consentano l’accesso a misure alternative per quei detenuti che devono scontare 4 anni o al limite 3 anni di pena.
CHIEDIAMO una disciplina che consenta un’attivazione automatica dei provvedimenti di scarcerazione, riducendo al massimo il potere discrezionale dei magistrati di sorveglianza.
A chi sostiene che il rischio di nuove misure alternative possa liberare soggetti criminali pericolosi rispondiamo che, tra i beni costituzionalmente garantiti di salute e sicurezza, la prima deve prevalere.
Avv. Umberto Di Gioia e Avv. Antonietta Clemente.

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